AL DI QUA DEL COVID | GOOD IN ITALY WEBTV
AL DI QUA DEL COVID
AL DI QUA DEL CORONAVIRUS
LA MIA QUARANTENA TRA LAVORO, CURA DELLE PIANTE, ATTIVITÀ SPORTIVA E UN IMPREVISTO DELL’ULTIMA ORA.
di Loredana Gelli giornalista Responsabile Servizio Comunicazione Comune Marino, collaboratrice mojo GoodinItalywebtv
1) Lavoro, lavoro, lavoro.
Per carattere e segno zodiacale (Toro) ho un profondo rispetto degli altri. Dunque, da subito, ho optato per lo smart-working. Dunque, sono rimata a casa e ho aperto il mio pc. Ecco, aperto, perché di chiuderlo non se ne parla proprio. Per chi come me lavora in primo piano nell’ambito della comunicazione pubblica in un ente medio grande come quello di Marino, la cittadina dell’hinterland romano famosa per la Sagra dell’Uva più antica d’Italia, sa che l’emergenza sanitaria che ci ha travolto come uno tsunami ha avuto riflessi immediati sulla quantità e modalità dei messaggi informativi rivolti quotidianamente ai cittadini per aggiornarli su quello che stava accadendo. I comunicatori pubblici, gli uffici stampa delle istituzioni pubbliche dei Castelli Romani e Prenestini ma anche le Asl di riferimento e la Regione Lazio si sono così organizzati in una rete professionale su whatsapp nella quale sono entrata a far parte attorno all’8 marzo, tirata dentro dalla mia collega Anna Maria che cura anche il cerimoniale del Comune di Marino, con la quale ho condiviso questa bellissima esperienza. Da quel momento ci siamo confrontati ogni giorno. Praticamente ogni ora ci siamo scambiati curiosità, pareri, emozioni e battute, un feeling professionale attivo h24.
Come dei guerrieri digitali abbiamo cercato di pubblicare sui siti istituzionali, social e applicazioni per il cittadino, tutte le normative e le notizie sull’andamento dell’emergenza in tempo reale sottolineando sempre l’impegno di altri guerrieri, quelli veri, che hanno sfidato il virus nelle corsie delle terapie intensive degli ospedali e che talvolta non ce l’hanno fatta. Non è stato facile perché le notizie vere e quelle false si sono accavallate così come le dirette del Presidente del Consiglio Conte (puntualmente all’ora di cena), i consigli degli opinionisti dell’ultima ora e i video contraddittori dei più rinomati virologi. Accanto al via vai di “mascherina si, mascherina no” fino all’emanazione degli interminabili decreti e moduli di autocertificazione per gli spostamenti, la chat degli uffici stampa dei Castelli ha scremato, elaborato, tradotto in infografiche semplificative (un grazie a Giulia Agostinelli di SocialPA), ogni notizia e norma ufficiale con i toni comunicativi adeguati e approfondimenti che il tema imponeva. Un protocollo comunicativo partecipato che ci ha permesso di garantire uno standard informativo e comunicativo di qualità.
2) Clematis, rose, ciclamini e limoni.
Dall’alba al tramonto è stato il luogo più importante durante la quarantena, l’intermezzo alle telefonate di lavoro e di piacere, ai momenti sì e ai momenti no della giornata. Il mio terrazzo riesce a farmi dimenticare tutto perché, specialmente in primavera, è il luogo più allegro, aromatico e vivo della mia casa. Rosa, viola, bianco e giallo sono i colori predominanti in questo periodo. Il tutto vive e vegeta cullato dal vento e dalla colonna sonora degli uccelli: i passeri, i merli dal becco giallo e le merle dal becco più scuro e le rondini che tornano nei nidi che hanno costruito negli anni passati. Due anni fa una coppia di merli ha nidificato tra le fitte foglie di uno dei quattro bamboo che, dimenticavo, fanno parte del mio prezioso patrimonio green. Dedico molta cura alle piante e loro mi ricompensano: le fioriture mi accolgono con un buongiorno profumato e mi scaldano il cuore, generose con i loro benefici colori come il viola acceso delle clematis e le sfumature rosa delle profumatissime rose antiche e dei ciclamini. Ma c’è un altro ospite prezioso in questo habitat: il geco Arturo, appare e scompare all’improvviso, correndo sui muri. E’ ghiotto d’insetti e di zanzare. Ne cattura in grande quantità e io ne sono tanto felice.
3) Sorridi!
Lei si chiama Jill Cooper è americana, bella, forte e simpatica. Mi alleno con i suoi video di pilates ed esercizi per tenere in forma braccia, addome e cosce. La cosa che mi piace di più di lei è che ti fa eseguire gli esercizi facendo molto attenzione al modo con cui farli, sempre adagio, proprio quello che serve alle donne over…non troppo però, come me.
Il suo slogan, pronunciato con leggero accento americano, è: “Sorriiiidi! Fai gli esercizi sempre con il sorriso perché stai facendo qualcosa per te”.
3) E, poi, arriva il momento in cui uscire non è un piacere ma un dovere.
Mia zia Francesca (lei è orgogliosa di chiamarsi come il Papa) novantenne, ha subito una mastectomia con asportazione dei linfonodi per un tumore al seno sinistro. Lei, che in tutta la sua vita non è andata mai nemmeno dal dentista, ha scelto questo difficile momento per ammalarsi. Francesca ha necessità di controllare la sua ferita al San Giovanni Addolorata di Roma dove è stata brillantemente seguita dalla senologa Mastropietro. L’ambiente del reparto di senologia è super protetto e sterilizzato e devo dire che anche con un po’ di timore, tutto alla fine è andato liscio. Durante la quarantena festeggio anche il mio compleanno con gli amici su Facebook, le tefonate dei parenti e amici stretti e un collegamento whatsapp con le mie adorate Stefania, Daniela, Viviana e (virtualmente) Raffaella di Goodinitalywebtv.
Interrompo l’isolamento casalingo ancora una volta per mia mamma, 90 anni compiuti il 23 dicembre scorso. Lei è affetta da varie patologie e un problema di deambulazione che, purtroppo, i due interventi di gonatrosi che ha subito non hanno per nulla migliorato. Vado a ritirare una radiografia polmonare che il medico le ha prescritto per controllare i postumi di una precedente influenza. Il laboratorio non è molto lontano ma devo sempre prendere la macchina. Al ritorno, però, accade l’imprevisto. Mi fermo ad un semaforo e, all’improvviso, vengo tamponata. Accidenti, penso, cerco di star lontana dal virus ma vengo presa in pieno da una macchina stando ferma. Non so se ridere o piangere anche perché il contraccolpo è stato bello forte.
Ne deduco che la nostra esistenza è strettamente legata a situazioni imprevedibili, fuori dal nostro controllo. Ma stranamente, in quel preciso momento, smetto di avere paura di lui, del virus e piombo nella realtà di sempre, come se la quarantena non ci fosse mai stata e tutto si fosse fermato a prima. E’ durato poco, però