SANREMO 2017
2017
____________________________________________________________________________________________________________________________
SANREMO SIAMO NOI di Daniela d’Isa
Date: 13/02/2017
ARTE | CULTURA | SPETTACOLO
____________________________________________________________________________________________________________________________
SANREMO SIAMO NOI di Daniela d’Isa
Anche noi come tanti pensiamo che la sessantasettesima edizione del Festival della Canzone Italiana doveva vincerla Fiorella Mannoia.
La sua “Che sia benedetta” era la più bella tra le 22 canzoni dei big. Cantata splendidamente da un’artista che è nel cuore di tutti, un inno alla vita (scritto da Amara e Mineo) che ognuno si sente di sottoscrivere,insomma una canzone sanremese quel che basta, persino orecchiabile. Invece la Mannoia (tra l’altro regina di eleganza in abiti realizzati da Antonio Grimaldi) e’ si arrivata nel podio,ma al secondo posto. Ha vinto con “Occidentali’s karma” Francesco Gabbani, trentaquattrenne giovanotto di
Carrara cresciuto nel negozio di dischi del padre, lo stesso che l’anno scorso aveva trionfato con il tormentone “Amen”. Ascoltatela bene la canzone regina di Sanremo 2017, senza pregiudizi: è divertente, trascinante ed è diventata virale dopo il primo ascolto, e non è stupida. Francesco, che l’ha scritta con Chiaravalli e suo fratello Filippo, ironizza sul goffo tentativo italico di scimmiottare le culture dell’Oriente per trovare la pace interiore. Insomma, avrà anche solo la maturità classica, ma l’ispirazione gli è venuta leggendo “La scimmia nuda” dello zoologo inglese Desmond Morris, famoso per aver studiato a lungo le scimmie. Nel suo libro Morris ricorda che l’uomo è l’unicaspecie di scimmia a non avere il corpo ricoperto di peli.Al terzo posto si è classificato Ermal Meta, con “Vietato morire”, un messaggio per tutti coloro che si sentono abbandonati. Il trentacinquenne cantautore nato in Albania, ma in Italia da vent’anni, ha vinto anche la serata delle cover con un’intensa interpretazione di “Amara terra mia” eil premio Mia Martini assegnato dai giornalisti della Sala stampa dell’Ariston, mentre quello della Sala stampa Lucio Dalla e’ andato a Fiorella Mannoia. Tra le Nuove proposte ha vinto con “Ora mai”Raffaele Esposito, in arte Lele, conosciuto alla giuria del tele voto perché protagonista di “Amici” di quest’anno, la trasmissione di Maria De Filippi, quest’anno algida conduttrice del Festival con il solito impeccabile Carlo Conti, al suo terzo e ultimo Sanremo.
Cosa ricorderemo di questa edizione del più importante è longevo festival della canzone del mondo, capace di condizionare totalmente l’attenzione degli italiani per un’intera settimana (13 milioni sono stati incollati su Raiuno la sera del sabato), volenti o nolenti specchio del Paese?
Sicuramente il giusto riconoscimento agli angeli del soccorso: dai vigili del fuoco a tutte le forze dell’ordine, la band rock di “Ladri di carrozzelle” con i suoi magnifici musicisti, l’orchestra dei Reciclados de Ceteura, composta dai ragazzi paraguaiani che hanno costruito i loro strumenti con i rifiuti della discarica di Asuncion, le lacrime di commozione di unapiccola grande settantaduenneancora con una gran voce, Rita Pavone, che ha ricevuto il Premio ai suoi 55 anni di carriera dalla città di Sanremo, l’appello per sapere perché è stato ucciso il nostro Giulio Regeni in Egitto lanciato da Geppi Cucciari, la delusione di artisti come Albano (giù di voce per i recenti acciacchi di cuore) e come Ron ( il cui brano porterà proventi alla ricerca contro la SLA), inspiegabilmente esclusi dalla gara. Non ci hanno convinto le giurie: in particolare modo il tele voto che è stata l’apoteosi dei Talent e la giuria di “esperti” guidata da Giorgio Moroder, re della disco music.