I MAESTRI D'ARTE DI MARINO E LA POETICA DELLA PIETRA
2017
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I MAESTRI D'ARTE DI MARINO E LA POETICA DELLA PIETRA di Loredana Gelli
Date: 06/07/2017
ARTE CULTURA E SPETTACOLO
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I MAESTRI D'ARTE DI MARINO E LA POETICA DELLA PIETRA di Loredana Gelli
Marino sorge su una collinetta di pietra magmatica formatasi tra i 200.000 e i 20.000 anni fa, frutto delle eruzioni del Vulcano Laziale. Oggi le antiche Cave di peperino (lapis albanus) sono chiuse. L’ultima estrazione risale al 1960 anno in cui iniziarono i lavori per la costruzione della Strada Statale 217 (oggi SP217) Via dei Laghi che collega Roma a Velletri attraversando da Nord a Sud i Castelli Romani. A Marino vivono e lavorano tre Maestri d'Arte. E' con loro che scopriamo il linguaggio poetico della pietra.
Paolo Marazzi.
Lo scopro abbarbicato, come dice lui, nel cuore delle cave di peperino alle prese con una grande scultura a cui sta lavorando. Dopo gli eventi sismici del 2009 alcuni massi si sono staccati dal costone roccioso seppellendo le sculture nel suo laboratorio en plain air. Nato a Marino, classe 1947, si è diplomato presso l'Istituto d'Arte di Marino Paolo Mercuri. Ha proseguito gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e, per un decennio, ha studiato restauro nella Città del Vaticano e presso lo studio marinese dello scultore Umberto Mastroianni. Innumerevoli sono i premi e i riconoscimenti conseguiti in quasi mezzo secolo di attività come quello di membro della Pontificia Accademia di Belle Arti conferitogli dal Pontefice Giovanni Paolo II. Il Maestro Marazzi, allora come oggi, scolpisce con la lentezza dei gesti imposti dagli strumenti del mestiere: il mazzuolo e la subbia. Nelle cave di peperino ho realiazzato le mie trenta opere monumentali "Qui ho tempo per riflettere" spiega Marazzi "ci vuole calma perché l’ispirazione arrivi e, quando succede, è sicuramente qualcosa di grande". Oltre alle opere monumentali in peperino, tre delle quali dedicate al suo territorio: Marino, Santa Maria delle Mole e Frattocchie, ci sono le bellissime tarsie che realizza utilizzando marmi pregiati e pietre antiche in un gioco alchemico di colori e forme. Ha reso contemporanea l'antica arte dell'intarsio tanto che le sue opere sono definite: "Favole di pietra all’alba del Terzo Millennio".
Mario Gavotti.
Romano, classe 1928. Si diploma, come Paolo Marazzi, Maestro d’Arte all’Istituto Paolo Mercuri di Marino. Dal 1950 al 1965 opera presso la Galleria Medici e altre botteghe di marmorari acquisendo una completa padronanza delle tecniche plastico-scultoree. Fonda assieme al prof. Lamberto Limiti l’Istituto Statale di Guidonia poi trasferito a Tivoli. Dal 1974 al 1993 insegna Arte Applicata nella sezione Smalti e Fusioni presso l’Istituto d’Arte P. Mercuri di Marino, ora Liceo Scientifico. Ha plasmato la sua pietra preferita, il peperino, fino a quando, nel 2003, gli viene diagnosticata una patologia retinica invalidante e deve smettere improvvisamente di scolpire. Subentra la depressione e il disagio ma grazie agli aiuti di una psicoterapeuta portatrice della sua stessa patologia, la dott.ssa Maria Luisa Gargiulo, ritrova il coraggio di continuare, con il disegno, la sua attività artistica. La poetica di Gavotti, come dice anche il critico Franco Campegiani, ricorda le onde del mare che vanno, vengono, si sdoppiano per poi ricongiungersi. L'acqua è una costante per Mario Gavotti, un elemento che forse lo riporta indietro, verso quel ventre materno del quale non ha ricordo.
Stefano Piali.
Romano, classe 1956, Stefano Piali ha sempre sentito l'esigenza di esprimersi attraverso il disegno e la pittura anche prima di frequentare il Liceo Artistico di Via di Ripetta. Nel 1978 si diploma all'Accademia delle Belle Arti di Roma dove approfondisce la tecnica scultorea sotto la guida del maestro Pericle Fazzini. Sceglie di vivere a Marino dove insegna per alcuni anni all'istituto d'arte Paolo Mercuri. Oggi è docente di discipline plastiche e scultoree nel Liceo Artistico Cesare Battisti di Velletri. Entrando nel suo studio, nascosto in un vicolo stretto di Marino, si ha la sensazione di essere sotto gli occhi curiosi di personaggi del passato che, improvvisamente risvegliatisi, prendono vita dalle sue sculture o fuoriescono dai suoi quadri. La passione per il classicismo è evidente, fonte ispiratrice con cui l'artista dialoga inseguendo le sue emozioni più profonde. Un mondo affascinante quello di Piali che ti rapisce, un universo fatto di voli, incendi, resurrezioni, attimi fatali, eroici, onirici. Mi piace definirlo "Il Poeta del marmo bianco" quello di Carrara con il quale dà vita a corpi statuari, a busti illustri come quello del Sommo Poeta o a sculture intrise di interiorità come quella dedicata alla Madonna del Divino Amore. Una produzione artistica rilevante che lo ha portato a esporre nelle gallerie più importanti d'Italia. Nel 2009 partecipa alla mostra "Tante vie" per l'inaugurazione dell'Accademia Castrimeniense, patrocinata dal Comune di Marino: una raccolta delle più belle opere degli artisti del territorio. Oggi il suo nome e le sue produzioni artistiche hanno varcato i confini regionali e hanno raggiunto l'Europa, il Centro America e i Paesi Arabi.
SCRIVONO DI NOI
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13.07.2017
Nome e Cognome: Anna Maria Gavotti
Sono riuscita (a causa di inconvenienti "tecnici") a vedere il servizio solo ora. Eccellente. Ottima la scelta del tema "la poetica della pietra", il filo conduttore che accomuna i tre Maestri di Marino, molto diversi tra loro ma con un amore infinito per la pietra che dà loro la possibilità di far emergere la creatività e l'ispirazione artistica che è dentro di loro. Un servizio molto gradevole nel suo complesso. Ma non avevo dubbi conoscendo le capacità della giornalista che l'ha firmato. Un servizio che, a mio avviso, giova anche all'immagine della città di Marino che, oggi più che mai, ha bisogno di essere incoraggiata a mostrarsi per quella che è: una comunità con potenzialità enormi che vanno valorizzate. Grazie Loredana!
Anna Maria Gavotti
SCRIVONO DI NOI
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10.07.2017
Nome e Cognome: Franco Campegiani
Ottimo servizio giornalistico, questo di Loredana Gelli, che apre scenari di grande suggestione artistica, focalizzando l'attenzione su tre Maestri dell'arte contemporanea che vivono ed operano a Marino, i cui lavori e le cui poetiche assai differenti sono noti a livelli nazionali ed oltre. Ma i tre artisti alimentano anche memorie comunitarie legate alla vita artistica della nostra Città, polarizzata intorno all'Istituto d'Arte "Paolo Mercuri", oggi Liceo Artistico, dove hanno studiato e alcuni anche insegnato, dando il meglio di sé. Nei laboratori dell'Istituto, generazioni di studenti si sono avvicendate, formandosi e acquisendo conoscenze che hanno loro consentito di svolgere professioni altamente specializzate nei vari campi dell'arte, dell'artigianato artistico, del design, della grafica, e quant'altro, veri fiori all'occhiello della nostra comunità. E c'è da aggiungere che questa tradizione vitale, ma tutto sommato recente, si è collegata con l'altra, vetusta ed atavica, legata al lapis albanus, la pietra lavica eruttata dal vulcano laziale tra i 600.000 e i 20.000 anni fa, la cui lavorazione ha vivacizzato per secoli e millenni la vita cittadina. L'estrazione del peperino, oggi esaurita, anche se la pietra ancora abbonda nei crinali e nei costoni dei Colli Albani (pensiamo alle famose pèntime), è stata nel secolo passato un cardine particolarmente vivace dell'economia cittadina, affiancata da una vitalità artistica di rilievo, sotto l'influsso di maestri come Lorenzo Guerrini (cui venne conferita nell'80 la cittadinanza onoraria della Città) e Umberto Mastroianni (che invece fu cittadino marinese nell'ultima fase della sua vita), e poi Aldo Calò e Roberto Melli, i quali tutti hanno dedicato alla nostra pietra particolari attenzioni. A quell'influsso, molto significativo, ben noto agli addetti ai lavori, si è aggiunta, come detto, la spinta educativa e popolare promossa dall'Istituto d'Arte, con la sua sezione del marmo, oramai chiusa da anni, associata all'indimenticabile figura del Prof. Eraldo Abri. Davvero un eccellente contributo.
Franco Campegiani