ANTIGONE
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affascinati dallo scontro tra autorità e potere (Antigone che disobbedendo al diktat del dispotico re Creonte, suo zio, vuole dare sepoltura al fratello Polinice), tra il cittadino e lo stato dispotico. Lo hanno fatto in teatro Bertold Brecht (rievocando la Germania nazista), Andrzej Waida e per il cinema la nostra Liliana Cavani con il film “I cannibali”, del 1969. Lia Tanzi ha scelto di far raccontare la tragedia ad un telecronista (Manuel Pica) con tanto di microfono, dandole come sottotitolo “cronache da un teatro di guerra” e facendo sorvolare la scena da moderni elicotteri “Ho letto tutte le possibili Antigone – dice a Good in italy Lia Tanzi- e ho voluto mettere nella mia regia, la prima -ma ne ho in mente mille-le nevrosi di oggi. Nella Tebe di allora una donna, Antigone, aveva molte più difficoltà a ribellarsi al potere rispetto ad un uomo, ma anche oggi l'arroganza dell'uomo spesso soffoca i legittimi desideri e i sentimenti di una donna. Anche oggi le discriminazioni e la mancanza di pietà esistono eccome”.
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