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AMARELLI: QUASI 300 ANNI DI LIQUIRIZIA.UNICO MUSEO DEL GENERE AL MONDO di Stefania Giacomini - GOOD IN ITALY

PRESIDENTE ON. SANDRA CIOFFI
IN COLLABORAZIONE CON ITA | ITALIAN TALENT ASSOCIATION
Direttore Stefania Giacomini
Project Web Manager    Raffaella Giuliani

GIORNALE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI ROMA N. 197 DEL 2014
Fondatori Giacomini - Giuliani

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AMARELLI: QUASI 300 ANNI DI LIQUIRIZIA.UNICO MUSEO DEL GENERE AL MONDO di Stefania Giacomini

2025
Appena si arriva a Rossano Romano in Calabria si notano due strutture: la fabbrica fondata nel 1731 e l’antico palazzo, ex dimora rurale del 1400, sede dell’unico museo della liquirizia al mondo, col nome di Giorgio Amarelli. E' stata inaugurato nel 2001 la galleria del passato, ampliata poi dopo 10 anni con quella della modernità.
Dal 1731 Amarelli  è attiva ancora oggi. L’azienda e il museo fanno parte di Le Henokian, associazione francese che racchiude 54 aziende bicentenarie famigliari di tutto il mondo.
In questa parte antica, che era una casa rurale, troviamo tanti utensili agricoli ma c’è una piantina molto interessante che ci spiega la guida indicandoci le zone dove cresce la liquirizia.
Queste piantine si trovano un po’ ovunque in Calabria per identificare i luoghi dove nasce  ‘licirizza glabra’ derivante dal greco (significa radice dolce), di altezza 80 cm e la radice dalla profondità che arriva fino a 2 metri.
Cresce in maniera spontanea in Calabria, Abruzzo e Sicilia e nell’area est del mondo (Grecia Turchia, Pakistan e in Cina) , l’enciclopedia britannica però dichiara che la migliore liquirizia del mondo cresce in Calabria per clima e il terreno conferendo al prodotto un gusto particolarmente dolce.

E’ una pianta spontanea e sin dall’antichità Amarelli stipula contratti con grandi proprietari terrieri locali che lasciano i terreni appositamente incolti affinché nasca la liquirizia. Quando si raccoglie però si lascia un pezzetto di radice per per permettere la riproduzione.
La lavorazione era totalmente manuale, l'impasto si lavorava quando era caldo perché poi freddo diventava durissimo. Si facevano i bastoncini con il marchio Amarelli grazie alle timbratrici manuali.
Le vetrine ospitano le scatoline ormai da museo, non sono in vendita:  ci sono esempi di stampi come i pesciolini, gli omini e i moretti  poi con l’avvento dell’elettricità, di nuovi macchinari e  di diverse materie prime per ottenere le liquirizie gommose. La gomma arabica ad esempio è un ingrediente che si usa ancora oggi proveniente dall'albero di acacia del Sudan proprio per realizzare prodotti di liquirizia  gommose.
Tanti i premi avuti dall’azienda: il più prestigioso, che si vede, è la conchiglia al centro della vetrina, è  del  museo Guggenheim ma ricordiamo anche quello conferito a  Pina Amarelli, alla Camera dei Deputati, Italian Talent Award, da Sandra Cioffi e Stefania Giacomini presidente e vicepresidente di ITA.

La storia di questa realtà va di pari passo con la tradizione, l’innovazione e la sperimentazione. Amarelli fu tra le prime aziende ad aprire un sito internet, nel 1997. Tuttora parte della vendita è on line e il suo mercato è rappresentato per il 75 per cento dall’Italia, il restante dall’Europa, Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda mentre in Asia la liquirizia locale viene utilizzata più come medicina che come prodotto alimentare.
Tante le proposte Amarelli: non solo pasticche ma anche polvere per liquori e anche per ricette salate e dolci.
Questo museo è la scoperta di una delle eccellenze italiane costituita da generazioni di una stessa famiglia. La liquirizia è simbolo, sperimentazione: per artisti, stilisti e alla fine della visita si gusta un ottimo gelato alla liquirizia e si portano casa scatoline di ogni gusto….trionfo non solo della creatività gastronomica.
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