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MFWSS26 Moda di 8 designer:specchio dei nostri tempi tra incertezze e sogni di Stefania Giacomini - GOOD IN ITALY

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GIORNALE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI ROMA N. 197 DEL 2014
Fondatori Giacomini - Giuliani

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MFWSS26 Moda di 8 designer:specchio dei nostri tempi tra incertezze e sogni di Stefania Giacomini

2025
Si sa che moda e cinema vanno a braccetto, gia negli anni 50  atelier sono entrati in alucne pellicole ma l’idea che una sfilata diventi una scena del film più iconico degli ultimi anni  'Il diavolo veste prada 2' è un‘idea geniale di Dolce e Gabbana. Gli spettatori applaudono entusiasti  appena arrivano Meryl Streep e Stanley Tucci nei panni di Anna Wintour la storica direttrice di Vogue America e Nigel Kipling. Idea  di pubblicità perché poi la collezione si è declinata  solo  su varie proposte di pigiami, da spiaggia, da cocktail, per ogni giorno per una donna certo non convenzionale.
Da ciò che si è visto la moda interpreta il mood del momento tra venti di guerra, insicurezze:  Prada sceglie gonne che sembrano non finite con lembi si stoffa stropicciati o tute da lavoro e finte saloppette che rivelano i reggiseni.
Ma anche linee minimaliste con dettagli quasi pixel delle proposte Fendi , tanto marrone scuro  illuminate da dettagli e linee pulite.  
Linee essenziali anche da  Alberta ferretti in bianco panna eppure molto femminili e morbide.  

Si pensa al passato ad una 'madame Pompadour' ma rinnovata da Max Mara.Tanti dettagli moderni e nuovi.
Il racconto di Antonio Marras è tra le saline della sua Sardegna e riferimenti alla lettura forse si legge sempre meno o spunto per lo spettacolo? È teatro del cuore: patch, intarsi, drappeggi come capitoli; l’uomo e la donna nei medesimi tessuti, declinati diversamente.

Alla sfilata di Emporio Armani, senza re Giorgio, si percepisce la sua presenza con i vestiti, leggeri e a tratti impalpabili,  esprimono“il sentimento mutevole" e l’impulso che si porta con sé tornando in città dopo un viaggio.
Alessandro Dell’Acqua per N°21 lavora sul layering, fisico e mentale. “Ho voluto rileggere le variabili estetiche del Novecento e, senza nostalgia, trasformarle in un racconto corale”, spiega.  Si vedono sottovesti che rivelano gonne  in chiffon nero. Piani su piani, strati su strati.
Anche da Vivetta  abiti leggerissimi quasi baby doll, leggerezza si ha bisogno di leggerezza in questi tempi pesanti.
E il solito Moschino che fa? Ironizza sul riciclo……. E strappa un sorriso il che non  è male. In fondo la moda è un gioco molto serio.
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