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TERZA SERATA L’AUDIENCE SCENDE di Daniela d' Isa - GOOD IN ITALY

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TERZA SERATA L’AUDIENCE SCENDE di Daniela d' Isa

2025 > SANREMO 2025
Venerdì 14/02/2025

TERZA SERATA L’AUDIENCE SCENDE
Avevamo detto noioso fin dal primo giorno e anche ieri sera purtroppo l’aggettivo per descrivere la terza serata del Festival è quello. E stavolta anche i numeri ci danno ragione: 10 milioni e 700.000 con il 59,8% di share, anche se la RAI nella consueta conferenza stampa di mezzogiorno, ci ha tenuto a precisare che di questi solo 400.000 sono da attribuire ai nuovi device introdotti dalla rilevazione della famosa “total audience”.
Cominciamo però dai segni positivi della serata. Bella e significativa la presenza sul palco dell’Ariston di Dario D’Ambrosi con i suoi attori del Teatro Patologico, da lui fondato nel 1992. “La musica è un dono che aiuta a dire quello che le parole non sanno..” è la frase che mi è rimasta in mente della bella esibizione e D’Ambrosi ha annunciato che porterà i suoi ragazzi all’ONU per far riconoscere la teatro-terapia come cura per la disabilità mentale.
Notevole l’esecuzione di Massimo Ranieri: ha cantato la sua “Tra le mani un cuore” senza autotune che, come tutti sanno, è un software che tra l’altro corregge la stonature. Poetica anche al secondo ascolto “L’albero delle noci” di Brunori sas, che è uno dei pochi cantautori di questo Festival. Molte delle canzoni, infatti, registrano tanti autori, anche nove. E tra i brani di ieri “Se t’innamori muori”, con l’inconfondibile voce roca di Noemi, la si ricorda.
E poi le dolenti note: i Duran Duran non emozionano più. Degna di nota la presenza di Victoria De Angelis dei Maneskin, che si è esibita suonando il basso per loro. Simon Le Bon, idolo delle ragazzine al suo primo arrivo nel Sanremo del 1985, è invece diventato un bolso signore sessantaseienne con poca voce e oggi solo una comica che non fa ridere come Katia Follesa, una delle tre coconduttrici di ieri, può sbandierare il cartello con la scritta “Sposerò Simon Le Bon”. Si tratta di un libro di successo che scrisse a 15 anni ” nel 1985 Clizia Gurrado. Altri tempi.
Abbastanza inutili le tre coconduttrici: della Follesa abbiamo detto, Miriam Leone ed Elettra Lamborghini. Fuori luogo il giochetto sull’uomo ideale e la presentazione in pigiama delle tre alla fine.
Simpatica come sempre Iva Zanicchi (85 anni, a lei si perdonano le stonature evidenti di ieri), che di Sanremo ne ha vinti tre e che nel ritirare il Premio alla carriera ha esclamato “Grazie! Meglio da viva che da morta”.
Quasi all’una è arrivato il vincitore della “Nuove proposte” che ha incassato anche il premio della critica di tutte e due le sale stampa. Baby face, Andrea Settembre, in arte solo Settembre, è nato a Napoli nel 2001. A 12 anni ha partecipato a “Io canto”di Canale 5 e nel 2023 è arrivato in semifinale a XFactor. Il suo bel brano, “Vertebre”, parla della vulnerabilità a cui spingono le emozioni di un giovane e ha totalizzato 14 milioni di stream!
Stasera confidiamo nella vivacità che possono portare nella serata dedicata alle cover, tradizionalmente la più affollata, i 141 artisti che si esibiranno.
Roberto Benigni, “un sogno che si avvera”per Carlo Conti, aprirà (per la settima volta nella sua carriera) il Festival che vedrà come coconduttori l’irriverente Geppi Cucciari e al suo esordio nel ruolo, Mahmood.



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