PARIGI:TRA ALTA MODA INDOSSABILE E COSTUME. HAUTE COUTURE SS 2025 di Stefania Giacomini
2025
Alta moda deve essere libertà creativa, teatralità o prezioso glamour da indossare e da imitare? L’eterno dilemma.
Il regno di Armani Privé, l’haute couture di Giorgio Armani, festeggia vent’anni di bellezza sussurrata, di sogni e di emozioni indossabili. “Sono stati un viaggio liberatorio”, confida “Re Giorgio“ che mi soddisfa creativamente così come dal punto di vista del business. Viaggio che guarda alla Cina , all’Africa e all’India il cui mercato è in crescita. Lanciata nel gennaio 2005, la linea è l’espressione più alta della visione di Armani. Fin dalla prima sfilata, nel nuovo suo spazio parigino nel cuore di Parigi, lo stile di Armani Privé è inconfondibile. Abiti in cady dal taglio in sbieco che accarezzano la figura, cascate di cristalli, jais e perle che illuminano impalpabili chiffon: creazioni uniche, nate dalle sapienti mani delle sarte dello storico palazzo di via Borgonuovo 11, a Milano.
Certo deve essere stato complesso il primo esordio nell’alta moda Valentino per il nuovo direttore artistico Alessandro Michele. Il risultato è tanta teatralità per pezzi unici come l’arlecchino o l’abito uncinetto che saranno ricordati qui a Parigi. "Voglio mantenere l'anima del marchio, rendendolo al contempo più vivo": racconta Alessandro Michele. La collezione dà le vertigini con parole in libertà su sfondo nero, musica sacra e alla fine tante luci e ombre alternate in velocità che spiazzano. Infatti il titolo è "vertigineux". .
Gonne amplissime, ricami sovrapposti, volti coperti da vere e proprie maschere carnevalesche. Un caleidoscopio di epoche e stili mescolati alla sua maniera. Il desiderio di glamour lo ha sempre respirato rovistando il guardaroba della madre che lavorava nel mondo del cinema come assistente di un dirigente e a Roma, sua città d’origine, si assimilano millennii di potere e storia umana. "Del resto - spesso dice il creativo - le cose vecchie sono le miglior, nel giro di un mese diventano alla moda"…. basta, aggiungo, saperle rivisitare.
Spettacolo tra arte e moda di Maria Grazia Chiuri, altra romana, da nove anni direttrice artistica di Dior.
In un ambiente decorato da nove dipinti delll'artista Rithika Merchant sfilano silhouettes che ricordano le vecchie bambole con sottogonne dalle dimensioni esagerate, panier, abiti di paglia decorati da cristalli.
Una rivisitazione del mondo infantile per raccontare però il percorso di libertà del corpo e dello spirito della donna. Lo confermano anche le acconciature punk delle modelle.