Meriterebbe una proroga la mostra antologica Emilio Leofreddi a curadi Giuseppe Stagnitta,al Wegil a Roma sino al 31 agosto ‘per permettere al piu’ vasto pubblico possibile di conoscere il percorso complesso e variegato dell’artista. Sono esposte 150 opere su supporti diversi che documentano il percorso dell’arte e della vita di Leofreddi, dagli anni Novanta fino alla morte Come altri artisti, anche Leofreddi è uscito dal «sistema dell’arte» e si è impegnato ad utilizzare i linguaggi e i supporti artistici come forme di divulgazione di una visione del mondo «alternativa». Il viaggio, il sogno, la speranza di un mondo «diverso» proclamando che tutti: «siamo cittadini del mondo», sono stati i temi centrali della sua poetica. Tra le immagini più iconiche dell’artiste è l’omaggio a Leonardo da Vinci con la Gioconda che scappa dal Louvre un modo ironico per esprimere il suo rifiuto dalle istituzioni dell’arte gestito dal potere del mercato All’inizio degli anni ’90 progetta istallazioni sui temi dell’ambientalismo. Nel 1992 colloca sul Tevere le Balene, contro la caccia a questi animali patrocinata da “Greenpeace” e finanziata da Mario Schifano. Nel 1993 realizza l’installazione e la performance Contact contro la pena di morte, patrocinata da “Amnesty International” e da “Nessuno tocchi Caino”. E’ del 1997 il progetto’Mangiate pietà’. In forma ironica viene immaginato il tema della Pietas come prodotto consumistico e di consumo. La Pietà di Michelangelo viaggia in volo per il mondo dentro ad un cucchiaio percorrendo la normalità del quotidiano. Nel 2004 focalizza la sua attività artistica sull’Oriente e realizzò un insolito diario di viaggio dipingendolo su tappeti tibetani e tende indiane. Prende forma così il progetto Dreams che lo riporta a vivere in India. Le opere sono state esposte alla Galleria “Santo Ficara” di Firenze e all’Art Basel di Miami (USA) e, nel 2007, alla Biennale del Cairo (Egitto). Nel 2009 ha esposto al Vittoriano di Roma, a cura della “Galleria La Nuvola”, una mostra dal titolo Il respiro del mondo, realizzata con tele cucite a Goa (India). La scelta di questo tipo di tendaggio come medium artistico lo collega alle esperienze dell’«arte povera». La tenda realizzato con maeriale d’uso quotidiano ,va percepita come sinonimo di nomadismo, ma anche di rifugio e di comunità. La mostra è stata curata daLeofreddi artista per i‘cittadini del mondo’. Di Stefania Giacomini Meriterebbe una proroga la mostra antologica milio leofreddi al Wegil a Roma sino al 31 agosto ‘per permettere al piu’ vasto pubblico possibile di conoscere il percorso complesso e variegato dell’artista. Sono esposte 150 opere su supporti diversi – tele, disegni, installazioni, video, appunti, fotografie – che documentano e illustrano il percorso dell’arte e della vita di Leofreddi, in particolare dagli anni Novanta fino alla morte Come altri artisti, anche Leofreddi è uscito dal «sistema dell’arte» e si è impegnato ad utilizzare i linguaggi e i supporti artistici (poster, locandine, fotografie, installazioni, video, disegni, tele) come forme di divulgazione di una visione del mondo «alternativa» e di una azione artistica di tipo contro-culturale.Ha abbracciato la battaglia a favore della «World Culture» contro le pervasive «Global Culture» ed «E-Culture. Il viaggio, il sogno, la speranza di un mondo «diverso» proclamando che tutti: «siamo cittadini del mondo», sono stati i temi centrali della sua poetica: Leofreddi postulava un Pianeta senza prevaricazioni, fatto di pace e di rispetto per lo straniero, per il «diverso». Tra le immagini più iconiche dell’artiste è l’omaggio a Leonardo da Vinci con la Gioconda che scappa dal Louvre: un modo ironico per esprimere il suo rifiuto dalle istituzioni dell’arte gestito dal potere del mercato All’inizio degli anni ’90 progetta istallazioni sui temi dell’ambientalismo. Nel 1992 colloca sul Tevere la sue 'Balene', contro la caccia alle balene, patrocinata da “Greenpeace” e finanziata da Mario Schifano. Nel 1993 realizza la performance Contact contro la pena di morte, patrocinata da “Amnesty International” e da “Nessuno tocchi Caino”. La denuncia si basa su di una sedia elettrica e una telecamera che inquadra gli spettatori mescolando i linguaggi audiovisivi tecnologici . E’ del 1997 il progetto’Mangiate pietà’. In forma ironica viene immaginato il tema della Pietas come prodotto consumistico e di consumo. La Pietà di Michelangelo viaggia in volo per il mondo dentro ad un cucchiaio percorrendo la normalità del quotidiano. Nel 2004 focalizza la sua attività artistica sull’Oriente e realizzò un insolito diario di viaggio dipingendolo su tappeti tibetani e tende indiane. Le opere sono state esposte a Firenze e all’Art Basel di Miami (USA) e alla Biennale del Cairo (Egitto).
WEGIL - Trastevere, Largo Ascianghi n° 5, Roma dalle 10.00 alle 19.00 fino al 31 agosto 2024