COLLÒCULI - INTRO-SPECTIO di ANNALAURA DI LUGGO di STEFANIA GIACOMINI - GOOD IN ITALY

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GIORNALE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI ROMA N. 197 DEL 2014
Fondatori Giacomini - Giuliani

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COLLÒCULI - INTRO-SPECTIO di ANNALAURA DI LUGGO di STEFANIA GIACOMINI

2024
Al centro dell’attenzione sempre l’iride, inserita su opere d’arte antica e moderna, dove un occhio - fotografico o video - si affaccia dalla zona cardiaca, “mimando battiti di visioni”, anima di ogni cosa, in cui lo spettatore è invitato a rispecchiarsi.

Nel percorso di mostra il filo conduttore permette di scoprire il lavoro di Annalaura di Luggo , tra ricerca multimediale, fotografia, video e regia, secondo una coerenza stilistica sulle infinite possibilità suggerite dall’organo della vista.
Collòculi è una gigantesca interpretazione scultorea dell’occhio umano, realizzata in alluminio riciclato al cui interno è posta un’iride interattiva. Prende il suo nome dalla fusione di due parole: collŏquĭum, conversazione, dialogo, incontro, e ŏcŭlus, occhio, organo della vista, e ne combina i significati incoraggiando lo spettatore al colloquio attraverso lo sguardo.
L’installazione assume espressione di vitalità grazie alla tecnologia: la “pupilla” di Collòculi, infatti, trasmette contenuti multimediali interattivi “real time”, attraverso un sistema di telecamere “gesture recognition” che permette al fruitore di diventare parte integrante dell’azione.

L’iride, in “Collòculi”, dà vita al video multimediale “We Are Art”: gli occhi di quattro ragazzi (Pino, Youssouf, Larissa e Noemi) svelano il proprio universo umano raccontando poeticamente come hanno affrontato avversità quali bullismo, discriminazione razziale, cecità, alcool e criminalità. Attraverso i linguaggi della videoarte, del sound design e della realtà immersiva, li vediamo confrontarsi con l’osservatore, catturato dal loro sguardo che, grazie a sofisticate telecamere, entra a far parte della scena, sollecitando un confronto che non può essere senza conseguenze, perché “guardarsi negli occhi” significa predisporsi al dialogo, all’incontro. L’intento è quello di invitare i soggetti più fragili a recuperare la propria identità, a partire dalla riscoperta di sé nella consapevolezza che tutti siamo opere d’arte: “WE ARE ART!”. Il Docufilm, realizzato con il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, si è qualificato per la “Consideration” agli Oscars 2023 ed è entrato in nomination per l’Hollywood Music in Media Awards di Los Angeles e per il Festival Visioni dal Mondo di Milano.
In mostra anche una selezione di opere dal ciclo Intro-Spectio realizzate attraverso un duplice processo di stampa e foratura su Dibond e Plexiglas.
Questi lavori di Annalaura di Luggo si propongono in una suggestiva tridimensionalità, con fori sulla superficie fotografica che appaiono come un “grembo di luce”: qui si annidano iridi di uomini e animali, fotografati dalla stessa artista con uno speciale obiettivo.
L’opera forma così uno o più livelli, che propongono una piattaforma creativa grazie all’organizzazione di piani paralleli o vagamente asimmetrici, che cambiano secondo il punto di vista dell’osservatore.
La mostra COLLÒCULI / INTRO-SPECTIO curata da Gabriele Perretta  è stata realizzata con il supporto del Ministero della Cultura, il catalogo di Silvana Editoriale contiene testi del curatore e di Demetrio Paparoni.


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