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GIÙ LA MASCHERA DAGLI STEREOTIPI. LE DISSACRANTI PAROLE DI FRANCESCA VECCHIONI NEL SUO LIBRO “PREGIUDIZI INCONSAPEVOLI”
di Sebastiano Depperu

ATTUALITA'

Esistono degli automatismi che condizionano il nostro modo di pensare gli altri. Ci cadiamo tutti, tutti abbiamo scoperto di farlo. Poi si impara a porsi le domande giuste. La stessa cosa fa Francesca Vecchioni nel suo “Pregiudizi inconsapevoli” edito da Mondadori. “Non siamo persone razziste, sessiste o omofobe, eppure ci piace tanto la nostra collega Margherita perché è una donna con le palle, al contrario di Carlo che al computer è un po’ handicappato e siamo frustrati perché lavoriamo come n…- dice la scrittrice -ma possiamo permetterci solo cineserie”.
Forse a parole non siamo discriminatori, ma con le parole? Anche a questa domanda risponde la Vecchioni: “Senza rendercene conto, siamo immersi in dinamiche linguistiche e comportamentali che rafforzano pregiudizi, stereotipi e discriminazioni. Luoghi comuni, modi di dire, comportamenti automatici hanno un duplice effetto: da una parte rischiano di compromettere la nostra percezione e dunque comprensione della realtà, influenzando i nostri giudizi e le nostre scelte, dall’altra ci portano a inserire gli altri in schemi precostituiti, che restituiscono un’immagine spesso banalizzata, deformata, inadeguata, e possono innescare meccanismi escludenti”. E da qui arriva lo studio dell’autrice. Basandosi sugli studi di psicologia comportamentale più recenti, Francesca Vecchioni smaschera, con tono ironico e dissacrante, tutte le volte in cui senza volerlo cadiamo nella trappola degli stereotipi e ci aiuta a capire le nostre dinamiche cognitive, per individuare gli errori più frequenti in cui possiamo incorrere e, quindi, modificare il nostro sguardo sul mondo. Francesca Vecchioni è laureata in Scienze Politiche, è giornalista, attivista dei diritti umani e consulente sulle tematiche Diversity & Inclusion. Ha fondato e presiede Diversity, organizzazione no-profit impegnata a promuovere l’inclusione. Ha ideato i Diversity Media Awards e il Diversity Brand Summit. Ha pubblicato “T’innamorerai senza pensare” (2015) e firmato i volumi “Le cose cambiano” (2013),“Maternità”. “Il tempo delle nuove mamme “ (2015). Suoi contributi e interviste appaiono sulle principali testate italiane ed estere.

Così, nel libro si mette in evidenza come ogni ragionamento è un percorso e, visto che il nostro cervello tende a fare economia, ossia a ottenere la massima resa con il minimo sforzo, quei percorsi sono vere e proprie scorciatoie. Per esempio, la mente ci illude di avere capacità statistiche, è convinta di saper calcolare la probabilità che qualcosa si avveri, ma lo fa sulla base di dati che desume, seleziona e ricorda in maniera assolutamente arbitraria. E generalizza: se per noi le persone anziane sono lente, le donne non sanno guidare, gli stranieri sono pericolosi e i gay sono sensibili, lo penseremo di ogni singolo membro di quella categoria, malgrado i dati ci dicano che la nostra percezione è scorretta o sovrastimata. Essere consapevoli di questi meccanismi mentali, nonché conoscere gli errori a cui ci conducono, è il primo passo per comprendere meglio la realtà e le altre persone. E per rendere il mondo più inclusivo.

Insomma: il mondo è fatto da stereotipi che bisogna scardinare per non crearne altri.

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