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CORAGGIO E SPERIMENTAZIONE: DUE PAROLE CHIAVE DELLA EDIZIONE SETTEMBRINA DI ALTAROMA 2020 di Stefania Giacomini
Date: 18/09/2020
ATTUALITA'

Anche a settembre, in cui circola ancora il virus, l’accoglienza per la stampa ed addetti ai lavori a Palazzo Brancaccio,nuova sede di AltaRoma, è stata molto rigida, riducendo il numero dei giornalisti e dei buyers presenti fisicamente che hanno seguito, però, gli eventi con 88 stilisti e brand partecipanti anche su una piattaforma digitale alla quale si sono prenotati 400 giornalisti ed addetti ai lavori provenienti da 26 paesi diversi . Il covid, si è detto nei vari talk di approfondimento in calendario, ha accelerato l’adozione di nuove formule, decisamente più digitali.
“Forse siamo stati incoscienti  - ha detto la presidente Silvia Venturini Fendi  al talk di apertura con la sindaca Viriginia Raggi e ed altri esponenti regionali e governativi– ma , dopo la cancellazione al luglio della manifestazione, abbiamo voluto dare un segnale positivo ai tanti giovani che, disorientati ci hanno telefonato e mandato tante mail per capire cosa fare in questo periodo di incertezza”.
Meno presenze certo ad AltaRoma che storicamente ha fatto fatica ad attrarre costantemente stampa internazionale ma molti stilisti e brand che hanno esposto a ‘Show case’, formula firmata Simonetta Gianfelici ,e che hanno sfilato sono stati felici  lo stesso “Ci siamo un po’ tutti sacrificati nel vedere meno presenze  ma è sempre meglio esserci per dare un segnale positivo” dice Adelaide C designer di Cagliari di una linea di borse di alta qualità realizzata con fibra di ananas.
E’ pur vero che ‘Show case’ ha proposto interessanti ed innovative realtà provenienti da nord al sud Italia( molte sono illustrate nei nostri servizi video).
Who’s on next il 16 esimo  concorso di Vogue Italia, che premia il talento dei giovani creativi del made in Italy, ha fatto brillare gli occhi dei vincitori tra le 12 valide promesse: il premio Franca Sozzani è andato , per la categoria prêt-à-porter donna, al designer Francesco Murano. Per il prêt-à-porter uomo,a Dima Leu, per gli accessori Zeroundici Eyewer.
Il palazzo Brancaccio, con le sue antiche decorazioni, ha reso, certo, meno pesante l’atmosfera rarefatta che si è creata rispettando le distanze ed indossando sempre le mascherine. Molto vigili sono stati  gli addetti al controllo che, spesso, ci sollecitavano a far rispettare le regole anche quando si stavano facendo le videointerviste.
Al di là degli investimenti stanziati dal governo per la internazionalizzazione (circa 2 miliardi di euro ) e le misure di supporto per start up della regione con  Lazio Innova, dal Comune arriva, secondo quanto dichiarato dalla sindaca Raggi, l’invito ad avere idee per promuovere a ‘km 0’ anche la moda. Sembra un po’ poco per una capitale dove è nata la couture italiana!
Ciò che conforta sono i dati che arrivano dall’ultimo talk tutto al femminile su ‘Nuovi mestieri e opportunità nel mondo fashion per le giovani generazioni’ fornite da donne seriamente impegnate in fondazioni e realtà imprenditoriali , per salvaguardare ciò che più vale nel nostro paese.
Il ‘ savoir faire’ manuale, il manifatturiero, sono eccellenze nel mondo alle quali si rivolgono i colossi del lusso e la stessa vicina Francia. “Secondo dati raccolti da AltaGamma, nei prossimi quattro anni, si creerebbero, in settori artigianali e tecnico professionali, 236.000 posti di lavoro per i nostri giovani e 46.000 solo nella moda (dal retail, al manifatturiero, ricamo, pelletteria, produzione delle scarpe: realtà da legare alla digitalizzazione)” ha dichiarato la Direttrice Generale Stefania Lazzaroni. E’ necessario, però, sensibilizzare le famiglie che possono indirizzare culturalmente i loro figli, non sono verso le lauree,( che sono pure poche visto che molti vanno a studiare all’estero). Infatti  molti brand hanno creato accademie interne per la formazione o come MaxMara che, da 20 anni, ha adottato una scuola esterna. AltaGamma offre indirizzi di 30 accademie e 76 Istituti di formazione professionale per chi è interessato.
Se in Germania ci sono 800mila giovani impegnati in questi settori contro 10mila in Italia si tratta di superare pregiudizi nel nostro paese.
Conoscenza e formazione contano anche nel settore dell’artigianato artistico come  ha sostenuto Federica Cavriana della fondazione no profit  Cologni, impegnata da 25 anni a preservare e promuovere i mestieri d’arte che sono quelli con alto valore estetico e manuale. Ovvio che ora è necessario adottare il sistema digitale che deve essere al servizio di questi antichi lavori. “In dieci anni sono entrati nelle botteghe – ha detto la project manager della fondazione  - circa 200 giovani, numero ancora esiguo, ma che può impedire il depauperamento di questi mestieri”.
Tutti guardano ai nuovi talenti ma c’è anche  la tradizione di case di moda da non tralasciare, non solo le più antiche ma anche quelle di stilisti che, negli anni, hanno raggiunto un loro mercato e target come Sabrina Persechino, come Nino Lettieri che, forse per problemi organizzativi, sono stati assenti da questa edizione di Alta Roma.
Cosa ne pensano gli stilisti storici che hanno creato l’alta moda italiana? "Largo ai giovani -conferma all'Adnkronos   Renato Balestra, tra i nostri maggiori couturier- ma non dimentichiamo che il passato è vivo, attuale, saldamente al lavoro e attivissimo, ancora sulla breccia e in evoluzione. Non è un passato stratificato nei secoli -aggiunge sorridendo- anche se bisognerebbe valorizzare anche quello. E' il patrimonio di un Paese…. No a fratture generazionali, dunque, piuttosto bisognerebbe creare delle sinergie tra i grandissimi stilisti che continuano a fare la storia del nostro Made in Italy e le nuove generazioni”. "Se ci fossero dei giovani meritevoli siamo tutti a braccia aperte ad accoglierli anche all'interno delle nostre maison".
“Certo la moda sta cambiando, è un periodo di transizione e di evoluzione. Ma aspettiamo che il Covid faccia il suo corso e poi ne riparleremo anche se sono convinto -conclude- che la bellezza non si estinguerà" dice Balestra convinto.
E' d'accordo Roberto Capucci,  che  in un'intervista all'Adnkronos al Festival dei Due Mondi di Spoleto prima del debutto dello spettacolo 'Le creature di Prometeo - Le creature di Capucci', di cui aveva curato i costumi confessava: "L'alta moda non è finita. Semplicemente oggi mancano le occasioni. Ci sono meno balli, meno ricevimenti. ……… Tutte le donne che ho vestito avevano una loro forza, una loro personalità che le rendevano uniche e speciali come l'attrice Silvana Mangano. Tutto questo oggi, a mio avviso, non esiste più".
Tornando al presente, da ottobre, parte la fase operativa dell’iniziativa ‘ Club della creatività’ lanciata , all’inizio dell’anno da Stefano Dominella ,a capo della sezione moda ed interior design di Unindustria del Lazio. “ Si tratta di un programma per micro e piccole imprese – dice Dominella – di Roma e del Lazio  e giovani stilisti. In  pratica si vuole abbinare ciascuno di loro con le promesse creative, per fare sfilare le  collezioni e realizzare degli short movie da mettere sul web. Iniziativa esterna a quella di promozione delle nuove generazioni di AltaRoma “Ho lanciato questa idea – spiega Dominella -  perché nel Lazio ci sono 1.100 aziende e piccoli laboratori artigiani che lavorano come terzisti o per realizzare prototipi  per megabrand. Sono una  realtà da non trascurare per la nostra economia . “Sono convinto  che unire il loro know how con fresca creatività può creare un nuovo impulso al settore moda di Roma e del Lazio che già prima del Covid 19 stava soffrendo.
Ci si augura che tutti questi programmi come le iniziative di Alta Roma portino ad nuovo rinascimento romano. La capitale conta tante forze creative ed ha tutti gli elementi perchè si possa realizzare.
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