DON GIOVANNI A DUE FACCE
2019
DON GIOVANNI A DUE FACCE di Stefania Giacomini
Date: 03/10/2019
ARTE | CULTURA | SPETTACOLO
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DON GIOVANNI A DUE FACCE di Stefania Giacomini
Alla prima del capolavoro mozartiano al Teatro dell’Opera dello scorso 27 settembre il pubblico ha apprezzato la bravura del giovane cast, mentre è stata evidente la delusione della scenografia e dei costumi. Il pubblico, entusiasta ha applaudito gli interpreti di questa nuova opera di Graham Vick che conclude insieme a “Cosi fan tutte” del 2016 e “Le nozze di Figaro” del 2018 la sua interpretazione della trilogia Mozart - da Ponte. All’inizio dello spettacolo,
prima che si aprissero le scene, l’Opera di Roma ha ricordato Maurizio Varamo, direttore del laboratorio di scenografia per circa 40 anni, scomparso precocemente, profondo conoscitore degli allestimenti dai più classici a quelli più innovativi. La scenografia firmata da Samal Blak, sicuramente ha rivoluzionato quelle più tradizionali che tutti noi ci ricordiamo, come ad esempio, quella del maestro Zeffirelli. Ciò che ha lasciato perplessi molti spettatori sono stati in particolare la scelta dei costumi, ‘anzi dei non costumi’ di Anna Bonomelli, che ha interpretato lo spirito innovativo di Graham Dick e qualche licenza interpretativa della coreografia, firmata da Ron Howell, della opera mozartiana (trasmessa in diretta da Rai Radio3). Forse il nostro pubblico è ancora troppo concervatore? Forse, certo non è facile proporre nuovi allestimenti del capolavoro mozartiano ad un pubblico abituato a quelli più tradizionali.
Ottimo il debutto del maestro Jérémie Rhorer al teatro dell’Opera.
Molto bravi, nel ruolo del Don Giovanni Alessio Arduini e Emanuele Cordaro in Masetto. Incisive sono state Maria Grazia Schiavo nei panni di Donna Anna e Salome Jicia in quelli di Donna Elvira. Nel cast anche i talenti che fanno parte del progetto “Fabbrica” Young Artist Program dell’Opera di Roma: Rafaela Albuquerque (Zerlina) e Andrii Ganchuk (Masetto). Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma è stato diretto dal Maestro Roberto Gabbiani. Le luci sono di Giuseppe Di Iorio.
Repliche previste sino a domenica
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