ADDIO A GREGORETTI, IMPEGNO, SATIRA E GENTILEZZA | GOOD IN ITALY WEBTV
2019
ADDIO A GREGORETTI, IMPEGNO, SATIRA E GENTILEZZA di Daniela d'Isa
Date: 10/06/2019
SPETTACOLO
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ADDIO A GREGORETTI, IMPEGNO, SATIRA E GENTILEZZA di Daniela d'Isa
Dispiace parlare un’altravolta di qualcuno che se n’è andato, ma per prendere un’espressione della sceneggiatrice Francesca Archibugi “con Ugo Gregoretti, gentiluomo sornione, sta finendo il vecchio mondo, quello bello”. In un giorno di luglio ci ha lasciati, a 88 anni, Ugo
Gregoretti, regista di cinema e di televisione, autore e attore tra i più singolari, per l’impegno, la satira intelligente, la squisita gentilezza. Alla Casa del Cinema lo hanno salutato in tanti e veramente sembrava un incontro tra vecchi amici, riuniti intorno alla moglie Fausta e ai figli Lucio, Gian Lorenzo, Filippo, Orsetta e al marito di quest’ultima, Felice Laudadio, che ha condotto una cerimonia di commemorazione piena di affetti e di testimonianze di grande stima. Ed è per questo che ci sembra giusto che a parlare di Gregoretti siano coloro con cui ha vissuto la sua vita e la sua carriera.
Per Laudadio suo suocero era “allergico al potere e la figura che più gli si avvicina è quella di Zavattini”. Per Furio Colombo, che ha definito la loro una amicizia bellissima, il giovane dandy che conobbe appena arrivato a Roma da Milano “sembrava fatto per divertire e aveva un senso degli altri del tutto lontano da ogni forma di sentimentalismo”. Gianni Amelio ha ricordato i mille “caroselli” girati insieme: “ne abbiamo fatte di cotte e di crude, mi sgridava perchè non sapevo cosa fossero gli ‘assi’, ma poi scherzava restando profondo, dentro”. Italo Moscati si è commosso ricordando la loro immediate amicizia al suo arrivo in Rai quando i soldi erano pochissimi: “Ugo aveva la capacità di incoraggiare. Insieme facemmo un Otello cambiando il finale e inaugurammo il secondo canale televisivo, mi ha aiutato tanto e mi è stato sempre accanto”. Gianni Bisiach arriva in ritardo affaticato con il bastone (la giornata è veramente afosa): “Io e Ugo occupavamo la stessa stanza al telegiornale (erano gli anni in cui era direttore Vittorio Veltroni), fui io a presentarlo a Goffredo Lombardo con cui fece il suo film ‘I nuoviangeli’”. Per Silvia Scola “Ugo e mio padre Ettore erano narcisi, ma anche due persone di grande eleganza. Ugo sis entiva un autore minore, ma lo pensava solo lui”. Laura DelliColli non vuole parlare come presidente del sindacato dei giornalisti cinematografici, ma “amica di famiglia da sempre, da quando piccolina ero vicina di ombrellone a Rimini, quando mio padre (il direttore della fotografia Franco Delli Colli) girava con Ugo ‘I nuovi angeli’”. Per Vincenzo Vita “Gregoretti è stato uno dei personaggi più importanti del servizio pubblico, quando lo era. La sua era una television intelligente”. Chi non ricorda “Il Circolo Pickwick”, “Le tigri di Mompracem” o il ciclo di sceneggiati del “Romanzo popolare italiano”?
E a Fausta Gregoretti è arrivata la lettera di un altro grande del cinema e della sinistra italiana, Citto Maselli, che da anni non parlava con Ugo per una diatribe relative all’Anac che ambedue hanno diretto: “Ci siamo voluti bene e stimati” ha scritto Citto, suggellando la loro amicizia per sempre.