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CON IL FIATO SOSPESO di Loredana Gelli
Date: 09/09/2018
ARTE  | EVENTI
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CON IL FIATO SOSPESO di Loredana Gelli

Capricchia (Amatrice) due anni dopo
Capricchia, 1106 metri sul livello del mare, è incastonata nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga con le sue bellissime vette Cima Lepri (2445 mt.), Pizzo di Sevo (2419 mt.) e Gorzano, la più alta (2458 mt.). Dista solo sette chilometri da Amatrice. La maggior parte delle case del paese è andata completamente distrutta dopo il terremoto del 24 agosto e quello del 30 ottobre 2016. Nell’estate del 2017 è stato inaugurato il “Villaggio Vittoria” dal nome di una concittadina morta durante il sisma ad Amatrice. Nelle casette del villaggio vengono ospitati i capricchiani che risiedono soprattutto nella

Capitale e che desiderano rinsaldare le relazioni con gli amici, i parenti rimasti lì, ed esprimere loro vicinanza e solidarietà nonostante il paese sia stato, fino ad oggi, interamente in zona rossa. Un tempo, in agosto, Capricchia passava da 20/22 a 350 residenti. Oggi, dopo la creazione dei villaggi d’emergenza (SAE), è la frazione più popolata di Amatrice.
La gente del posto è molto attiva e ripone nei giovani la speranza di rinascita della comunità. Nel video, simbolicamente, è il piccolo Filippo di nove anni che ritrova tra i detriti una casetta di cartone dove la sorella più grande Silvia, tredici anni, aveva custodito i loro disegni.
I contributi che ho raccolto dalla gente che vive qui tradiscono emozione e malinconia, non potrebbe essere diversamente, ma in ognuno di loro ho trovato fierezza e orgoglio per  essere rimasti, nonostante tutte le difficoltà, là dove sono le loro radici.
Alla neve, tratto familiare e distintivo di questi luoghi, e al vento dei Monti della Laga fa eco la colonna sonora composta appositamente dalla musicista Rosella Clementi.
Le note del suo flauto, suonato tra le macerie, hanno sottolineato il respiro e le parole di Roberto, Alba, Anna, Rinaldo, Sabatino, Maria Rosaria e, idealmente, quello di tutti gli altri. Un respiro, il loro, con il fiato sospeso. “O’male”, “O’mostro”, come chiama Sabatino Santarelli, nonno di Filippo e Silvia, il terremoto. Il mostro è un pericolo costante, una realtà che fa paura e con la quale devono continuare a convivere.
Intanto, qualcosa si sta muovendo. Con un avviso del 13 luglio 2018, il Comune di Amatrice ha annunciato la rimozione delle macerie secondo un Piano di Gestione prestabilito. I lavori dovrebbero iniziare nel prossimo autunno. E’ la notizia che tutti aspettavano. I proprietari delle case potranno assistere, in sicurezza, ai lavori e potranno recuperare, dove possibile, i ricordi, le foto di un tempo che fu. Una volta spianato il suolo si potrà procedere alla ricostruzione delle abitazioni che, gli interessati auspicano, dovrà rispettare parametri antisismici adeguati e, solo allora, si potrà davvero parlare del futuro di Amatrice e di Capricchia, uno dei suoi borghi più belli. I loro destini sono strettamente uniti.                                                               
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