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UNA PICCOLA GRANDE ORCHESTRA ITALIANA
Date: 06/04/2018
GIOVANI TALENTI
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UNA PICCOLA GRANDE ORCHESTRA ITALIANA di Daniela D'Isa

Il “Bolero” di Ravel riempie il teatro Parioli con il suo noto crescendo. Violini,viole, violoncelli, contrabbassi, fagotti, clarinetti, trombe e tromboni accarezzano la musica. I musicistisono42 ragazzi dai 7 ai 14 anni ( con qualcuno più grandicello) e vivono tutti nei quartieri più degradati e a rischio di Napoli.Le loro storie non parlano solo di povertà, ma anche di abbandoni e illegalità. È l’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli, il cui progetto artistico è stato fortemente voluto e sostenuto dalla SIAE nel 2014, e dall’allora presidente Gino Paoli.  L’amore per l’arte e musica contribuiscono ad un vero e proprio riscatto: è il sistema pedagogico creato da José Antonio Abreu, musicista ed ex ministro della cultura del Venezuela, recentemente scomparso.Abreu ha costruito una rete d’istruzione musicale che riunisce in 180 orchestre 350.000 bambini e ragazzi provenienti dai barrios più poveri del Venezuela, spesso con disabilità fisiche o psichiche.
”Abbiamo trovato i ragazzi girando per le strade- racconta il presidente dell’Orchestra Enzo De Paola- molti di loro non avevano neppure mai visto uno strumento musicale e adesso sono in grado di suonare un bel repertorio grazie all’aiuto dei nostri direttori, primo fra tutti il maestro Giuseppe Mallozzi”.  I ragazzi frequentano la scuola gratuitamente e fanno concerti a Napoli e in giro per l’Italia.E l’intera Orchestra ha deliziato il pubblico del teatro Parioli a Roma, in una serata organizzata dal Rotaract Roma Polis. Tra “L’arte della fuga” di Bache una sinfonia di Beethoven, con il gran finale dedicato al nostro “O sole mio”, una magnifica Lina Sastri, fan della prima ora dell’Orchestra, ha letto brani di Matilde Serao e Anna Maria Ortese, citando i suoi maestri, Eduardo De Filippo e Peppino Patroni Griffi.

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