PIZZAIUOLI UNIVERSALI
2017
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PIZZAIUOLI UNIVERSALI DI LOREDANA GELLI
Date: 15/12/2017
OCCHIO SUL MONDO | CURIOSITA' | ENOGASTRONOMIA
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PIZZAIUOLI UNIVERSALI DI LOREDANA GELLI
Della prima pizza, anzi della schiacciata fritta nell’olio, se ne parlava già nella metà del Settecento. Dopo trecento anni l’arte del pizzaiolo è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’Umanità. "Si tratta di un riconoscimento a lungo atteso, che premia i pizzaiuoli, il loro lavoro, la loro identità - afferma il professor Pier Luigi Petrillo, Consigliere per l'Unesco. L'Unesco ha voluto riconoscere quale patrimonio dell'umanità la creatività dei pizzaiuoli che hanno saputo trasformare elementi basici come l'acqua e la farina in una creazione d’incredibile valore
culturale che rappresenta l'Italia nel mondo". La notizia è arrivata dal 12° Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Immateriale dell’Unesco riunitosi in sessione sull’isola di Jeju nella Corea del Sud. I lavori della Commissione sono terminati il 9 dicembre e ora l’atteso riconoscimento è realtà. Fu l’ex Ministro dell’Agricoltura, il salernitano Alfonso Pecoraro Scanio, ad annunciare la petizione durante l’evento Napoli Pizza Village nel 2014. Oggi, come ha sottolineato il commissario Giuseppe Petrone “Il prodotto pizza, emblema del made in Italy e della Dieta Mediterranea, è secondo solo alla pasta e muove un mercato che, in Italia, vanta un fatturato annuo di circa 10 miliardi di euro”. Gli americani ne consumano 13 chili a persona l’anno, per una media di circa 350 fette al secondo mentre in Europa si arriva a 8 chili pro capite annuo. Un riconoscimento che rende orgogliosi quanti, a cominciare dagli artigiani, sperano che questo sia l’inizio di un nuovo sentimento di valorizzazione del nostro patrimonio contro tutte le contraffazioni e il cosiddetto italian sounding, un fenomeno che sfrutta la reputazione e l'attrazione che il prodotto alimentare italiano ha nel mondo. La Pizza Unesco rappresenta, dunque, una vittoria per l’eccellenza alimentare del Bel Paese.