FESTA DEL CINEMA DI ROMA 18: I FILM DA VEDERE - GOOD IN ITALY

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FESTA DEL CINEMA DI ROMA 18: I FILM DA VEDERE
di Daniela d'Isa

“C’è ancora domani” il film che segna l’esordio nella regia di una fantastica PAOLA CORTELLESI, di cui potete vedere il trailer nel Caffè in bellezza fatto qualche giorno fa con la nostra direttrice Stefania Giacomini, ha fatto incetta di premi: Premio del Pubblico, Menzione Speciale Miglior Opera Prima e Premio Speciale della Giuria della diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma ed è al primo posto negli incassi al botteghino. ALBA ROHRWACHER ha vinto il premio come miglior attrice nella sua struggente interpretazione nel film omaggio a Monica Vitti MI FANNO MALE I CAPELLI.
Dodici giorni di Festa, più di 400 proiezioni, 169 film di 31 Paesi. Questi i numeri della Festa del Cinema di Roma n.18.Gli spettatori sono stati 92.000, siamo vicino all’obbiettivo dei 100.000. Quindi un bilancio più che positivo per la direttrice PAOLA MALANGA e il presidente GIANLUCA FARINELLI.

CENTO DOMENICHE
Tra i film che vale la pena di vedere ce ne sono anche due che parlano di lavoro, o comunque del mondo operario. Mi viene subito in mente una frase di Pietro, il protagonista di CENTO DOMENICHE, dal 23 novembre nelle sale. “Cinque milioni e mezzo di operai in Italia vengono definiti gli ultimi e invece sono i primi, perché sostengono questo Paese” dice ANTONIO ALBANESE, il protagonista e interprete di CENTO DOMENICHE, uno dei film più belli della Festa del Cinema, sicuramente uno dei più commoventi”. In sintesi racconta la storia di un brav’uomo, un operaio che vive in un bel paesino adagiato su quel ramo del lago di Como di cui parla Manzoni nei Promessi Sposi. Pietro accudisce la vecchia madre (che bello aver rivisto un monumento del nostro teatro come GIULIA LAZZARINI a 89 anni ancora bravissima), ha ottimi rapporti con la ex-moglie e un desiderio, quello di regalare un matrimonio come si deve alla sua unica e amata figlia. Solo che quando va in banca a ritirare i suoi soldi le cose non vanno bene e si complicano sempre di più. Sono svaniti.

PALAZZINA LAF
L’altro film che parla di lavoro segna l’esordio nella regia di un attore tarantino, MICHELE RIONDINO, che tutti conoscete nel ruolo del giovane Montalbano televisivo. Riondino in PALAZZINA LAF racconta il primo clamoroso caso di mobbing avvenuto in Italia e per la precisione all’ILVA di Taranto. Erano gli Anni Novanta quando 79 impiegati altamente qualificati si rifiutarono di firmare un contratto che li dequalificava a operai.  Vennero così rinchiusi in una palazzina dello stabilimento, la palazzina LAF appunto, a non fare nulla. C’era di che impazzire. Dal 30 novembre al cinema.
NUOVO OLIMPO
Il nuovo lavoro di FERZAN OZPETEK, che il regista delle “Fate ignoranti” ha dichiarato essere in parte autobiografico, trova al centro della storia due giovani venticinquenni, Enea (DAMIANO GAVINO), aspirante regista, e Pietro (ANDREA DE LUIGI), studente di medicina. Nel 1978 i due si incontrano per caso al Nuovo Olimpo, un cinema a luci rosse dove le coppie omosessuali hanno rapporti fugaci, e dove vengono proiettati  i classici di Anna Magnani (Mamma Roma e Nella città l’inferno). Enea e Pietro si innamorano perdutamente, per poi perdersi per trent’anni. Non adatto a chi non sopporta scene di nudo frontali, Nuovo Olimpo ci regala una LUISA RANIERI inedita, assolutamente mitica, con le sopracciglia rasate e il trucco pesante della Mina anni 70 (il suo look tv di Senza rete e Milleluci), che interpreta l’estroversa, materna cassiera del cinema. Particolare curioso l’attrice è stata suggerita al regista proprio da Mina la cui voce inconfondibile si riconosce nella canzone dei titoli di coda, “Povero amore”. Frase cult di Nuovo Olimpo, quella che pronuncia il regista Enea (alias Ozpetek) a un giornalista che gli chiede perché metta sempre nei suoi film l'omosessualità: "Non sono io che la metto, sono gli altri che la tolgono". Nuovo Olimpo si potrà vedere dal primo novembre solo su Netflix.

I LEONI DI SICILIA
Tra le serie più attese I LEONI DI SICILIA, tratta dal grande successo editoriale di STEFANIA AUCI. Tutte le 8 puntate che raccontano la storia della famiglia Florio sono disponibili dal primo novembre su DISNEY+.
La saga della famiglia (da cui prende il nome il famoso marsala) dall’Ottocento fino all’Unità d’Italia, vede un primo nucleo di piccoli venditori di spezie partire dalla Calabria e diventare una delle famiglie più ricche e potenti di Palermo. Diretta da PAOLO GENOVESE,  conta nel ricchissimo cast ancora MICHELE RIONDINO, MIRIAM LEONE, DONATELLA FINOCCHIARO, VINICIO MARCHIONI e molti altri.
I LIMONI D’INVERNO
Le musiche di NICOLA PIOVANI accompagnano un film delicato e poetico di una giovane regista italiana, CATERINA CARONE, I LIMONI D’INVERNO. Se andrete a vederlo dal 30 novembre al cinema, troverete un intenso CHRISTIAN DE SICA, in un ruolo drammatico, forse il primo importante della sua carriera. Pietro è un professore in pensione  che stringe una bella e inaspettata amicizia con  la vicina di casa (TERESA SAPONANGELO). De Sica ha raccontato che per interpretare il ruolo ha seguito un consiglio del famosissimo padre, Vittorio De Sica: “Sii te stesso e guarda negli occhi la persona che hai di fronte. Concentrati e sarai credibile”.
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